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RICHIESTA-PROPOSTA DI COOPERAZIONE

ARTICOLI PER APPROFONDIRE

Di seguito si elencano gli articoli per approfondire la CCCCW (https://www.ccccw.eu). Per ulteriori informazioni e contattarci: comitatopromotore@ccccw.eu.

La Comunità dei Centri Civico-Culturali per il Welfare Globale.

12 Settembre, 2021

Per “Una Comunità dei Centri Civico-Culturali per il Welfare Globale”   

24 Aprile, 2021

Come rispondere alla necessità universalmente proclamata di sviluppare lo spirito comunitario a livello globale. Con la diffusa creazione di autentiche Comunità che potrebbero avere vita con l’istituzione per ognuna di esse di un Centro Civico-Culturale: centri di Educazione Civica permanente e Organi d’Intermediazione fra i Cittadini e i loro Amministratori.  

20 Giugno, 2020

Recentemente sono nate d’improvviso in Provincia di Reggio Emilia la “Comunità dei Centri Civico-Culturali dell’Appennino Reggiano” e la “Comunità dei Centri Civico-Culturali della Provincia di Reggio Emilia”: si tratta di un parto prematuro?

20 Maggio, 2020

Urgente la creazione della “Comunità dei Centri Civico-Culturali della Provincia di Reggio Emilia” e della “Comunità dei Centri Civico-Culturali dell’Appennino Reggiano”.

25 Aprile, 2020

Necessità assoluta della creazione immediata di una “Comunità dei Centri Civico-Culturali della Provincia di Reggio Emilia” e di una “Comunità dei Centri Civico-Culturali dell’Appennino Reggiano”.   

Aprile 16, 2020

Idee aggiuntive su necessità, natura, finalità, struttura e funzionamento degli “Organi di Base”, dei “Centri Civico-Culturali” e dei “Movimenti di Ricostruzione Democratica” (fondamentale strumento comune “l’Incontro e il Dialogo”).

Aprile 1, 2020

Proposte (forse utopiche) per dar vita ad una Comunità Ideale a livello Globale, mediante la creazione diffusa di Centri Civico-Culturali e la costituzione di Movimenti di Ricostruzione Democratica su tutto il Pianeta.

Marzo 30, 2020

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Una Comunità di Centri Civico-Culturali per il Welfare Globale: per dar vita perenne alla Democrazia mediante l’ “Educazione Civica Permanente”. (Un ideale da perseguire e un modo imprescindibile per realizzarlo.)

Il Comitato Promotore di quest’idea è convinto che si potrà alfine conseguire uno stato di benessere ottimale su tutto il pianeta promovendo dei “Movimenti di Ricostruzione Democratica” (Movimenti Comunitari, Equi-Solidaristici, volti al perseguimento degli ideali fondativi del Welfare Globale). Bisogna però partire dalla base (dall’alto sarebbe dittatura): favorendo l’Incontro e il Dialogo fra i Cittadini, per sviluppare in loro la coscienza civica elevandone al contempo il livello culturale. Solo così, con la riacquistata autorevolezza di Popolo Sovrano, essi potranno far valere il loro diritto-dovere di partecipare alla gestione dello Stato accanto a chi essi hanno eletto a realizzare la loro comune volontà. A questo scopo Noi chiediamo, in forza dell’articolo 17 della nostra Costituzione, che ogni Comunità, a cominciare almeno (per Noi) dai Comuni, appronti una Sede dove i Cittadini possano trovarsi, naturalmente tramite rappresentanti da loro scelti (in base alla competenza, apertura, disponibilità), a trattare all’occorrenza i problemi comuni, quali “Consiglieri della Cittadinanza”, prima fra loro e poi con i Consiglieri scelti dagli Amministratori; il tutto con intento assolutamente costruttivo, per individuare infine le priorità ed aiutare così questi ultimi nel difficile compito di affrontarle e cercare di risolverle: si tratterà dunque di una “Sede di Educazione Civica Permanente”.

Solo mediante l’esercizio costante di questa attività culturale per antonomasia, detta << Educazione Civica>> (così a lungo universalmente e stupidamente trascurata), in regime di Democrazia, i Cittadini possono acquisire coscienza dei propri <<Diritti e Doveri>> da esercitare in qualità di <<Popolo Sovrano>>. Tale attività, e conseguentemente i relativi privilegi, non possono ovviamente riguardare solo i ragazzi in età scolare, ma tutti quanti i Cittadini e per tutta la durata della vita. Perciò, mentre prendiamo atto con soddisfazione che ultimamente in Italia l’ANCI ha chiesto e ottenuto che essa fosse reintrodotta abbinata alle materie scolastiche, Noi chiediamo che l’ANCI stessa provveda a far sì che presso ogni <<autentica>> Comunità Politica, di qualunque livello (a cominciare appunto almeno dai Comuni) sia fornita quanto prima una <<Sede per l’esercizio della Educazione Civica Permanente>>.

Frattanto, data l’estrema urgenza di far fronte al sommarsi di eventi catastrofici, ci si potrà valere provvisoriamente di locali pubblici di vario genere, soprattutto scolastici (preferibilmente Università Popolari, quale per esempio l’UNITRE, a cui ci lega unità di idee, di interessi e di intenti).

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Proposta-richiesta di cooperazione / PREMESSA

Premessa

A Castelnovo ne’ Monti fin dall’inizio della seconda decade del XXI secolo, un gruppo d’insegnanti in pensione aveva costituito il “GIGAS” (Gruppo per l’integrazione gratuita dell’attività scolastica), meritoria opera prestata alla Scuola, che era stata apprezzata ed elogiata sul giornale locale “Castelnovo né Monti – Montagna”, così come poi il progetto “CIAO”(Centro civico-culturale, per l’incontro e l’integrazione, apertura e accoglienza, osmosi e operosità), poggiante sulla LECS (legalità, equità, cooperazione, solidarietà) avente come obiettivo “un luogo di incontro intergenerazionale per tutti i cittadini”; ma la sua attività è stata variamente impedita. La stessa sorte è toccata ad altre <<proposte-richieste di cooperazione per salvare l’Appennino>> avanzate dal Prof. Benassi, sottoscritte da associazioni ed Enti esperti in materia, consegnate e fatte conoscere a inizio 2016 agli amministratori territoriali competenti che purtroppo non si sono mai espressi in proposito; neppure dopo che erano state fatte proprie dal Centro Insieme, dalla CGIL, e da altre associazioni e gruppi di Cittadini.

Molti di noi però convinti più che mai dell’assoluta necessità del Dialogo perché possa svilupparsi e vivere la democrazia, hanno nel frattempo allargato i confini dei propri incontri e dei propri interessi, ascoltando e trovando ascolto più di quanto avrebbero mai pensato.

Fra il 2017 e 2019 sono state elaborate osservazioni, riflessioni dapprima edite sul Journal Welfare Italy e pubblicate anche sul social media Facebook, con la collaborazione dell’associazione Sistemitalia: si tratta di attività interessanti, benchè solo parziali.

Nel 2019 si annuncia la nascita della Comunità dei Centri Civico-Culturali grazie a due gruppi informali di cittadini e imprenditori sociali di Reggio Emilia e dell’Appennino che si sono incontrati regolarmente in diversi spazi pubblici e privati della Città e provincia di Reggio Emilia per dialogare sui modi migliori possibili per dare attuazione alle idee ivi espresse, condividere esperienze e sviluppare idee progettuali dei e per i Centri Civico-Culturali.

Dal 2020 la grave crisi globale, non solo sanitaria, ma destinata ad essere anche economica e sociale e più in generale politica, ci costringe ad intervenire in modo un po’ affrettato ad esprimere le idee maturate finora, che ci sembrano però abbastanza valide per contribuire ad affrontarla e forse a superarla.

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La Comunità dei Centri Civico-Culturali per il Welfare Globale.

Il Comitato Promotore di quest’idea mentre ritiene utopistico aspirare alla felicità in questo mondo, è invece convinto che si potrà alfine conseguire uno stato di benessere ottimale su tutto il pianeta, promovendo dei “Movimenti di Ricostruzione Democratica” (Movimenti Comunitari, Equi-Solidaristici, volti al perseguimento degli ideali fondativi del Welfare Globale). Per realizzare questo però bisogna partire dal basso (dall’alto sarebbe dittatura): favorendo l’Incontro e il Dialogo fra i Cittadini, per sviluppare in loro la coscienza civica elevandone al contempo il livello culturale. Solo allora, con la riacquistata autorevolezza di Popolo Sovrano, essi potranno far valere il loro diritto-dovere di partecipare alla gestione dello Stato accanto a chi essi hanno eletto a realizzare la loro comune volontà. A questo scopo Noi chiediamo in forza dell’articolo 17 della nostra Costituzione, che ogni Comunità a cominciare almeno (per Noi) dai Comuni, appronti una Sede dove i Cittadini possano trovarsi, naturalmente tramite rappresentanti da loro scelti (in base alla competenza, apertura, disponibilità), a trattare all’occorrenza i problemi comuni, quali “Consiglieri della Cittadinanza”, prima fra loro e poi con i Consiglieri scelti dagli Amministratori, il tutto con intento assolutamente costruttivo, per individuare infine le priorità ed aiutare così questi ultimi nel difficile compito di affrontarle e cercare di risolverle: si tratterà dunque di una “Sede di Educazione Civica Permanente”.

Mentre da parte dei Comuni finora contattati abbiamo avuto un’immediata disponibilità ad appoggiare e sostenere questa nostra proposta-richiesta di collaborazione, chiediamo fiduciosi che l’ANCI tutta, come ha voluto e ottenuto tramite referendum propositivo il reinserimento dell’Educazione Civica nell’ insegnamento scolastico, prenda posizione altrettanto decisamente perché sia reso possibile l’esercizio di questa fondamentale attività a tutti e per tutto il corso della vita. Intanto, in attesa di una sollecita risposta, che speriamo positiva, potremo utilizzare i locali della UNITRE, a cui ci lega unità di idee, di interessi e di intenti, e ovviamente molta gratitudine.  

10 Settembre 2021                                                              

Il Comitato Promotore CCCCW

Website: https://www.ccccw.eu

E-mail: comitatopromotore@ccccw.eu

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Per “Una Comunità dei Centri Civico-Culturali per il Welfare Globale”

Noi riteniamo che, per conseguire un grado soddisfacente di convivenza fra gli uomini a livello globale, sia necessaria la costituzione diffusa di “Movimenti di Ricostruzione Democratica (movimenti comunitari, equi-solidaristici, impegnati a perseguire i Valori fondativi del Welfare Globale”).

Con questo intento pensiamo che si debba  promuovere “La Comunicazione” fra tutti gli abitanti del pianeta, partendo dalla creazione, dovunque, di “Centri Civico-Culturali”; la cui attività, che dovrà privilegiare soprattutto “l’Incontro e il Dialogo” (secondo la raccomandazione così spesso ripetuta anche da Papa Francesco), sarà fondamentale per sviluppare una comune cultura e coscienza civica, che dovrà venire diffusa non solo a livello locale, ma, attraverso un graduale processo di unificazione e di fusione , e con l’aiuto del mezzo informatico, anche a livello generale. Arriverebbe forse così a realizzarsi quella universale Koinè che sola potrebbe essere il fondamento di un Welfare ottimale a livello Globale.

Questa attività “civico-culturale”, cioè la tanto bistrattata e misconosciuta Educazione Civica, deve riguardare tutti gli Umani, perciò non può che partire dalla base (dall’alto sarebbe dittatura).

Ogni Comunità (democratica), a cominciare, per noi, almeno dai Comuni (e poi a sempre più alto livello) dovrà disporre di un’adeguata “Sede per l’Educazione Civica”, di cui i Cittadini possano servirsi (eventualmente tramite loro rappresentanti, o “Consiglieri della Cittadinanza”) per tornare ad esercitare il loro diritto-dovere di partecipare alla vita politica del loro Paese (Interessante al riguardo l’articolo di M. Cappato sul Fatto Quotidiano del 2 aprile 2021: “Il nostro diritto di partecipare”) e non meno importante, per le notevoli riflessioni di carattere più generale, l’articolo di Smargiassi sul dialogo Scalfari-Cacciari apparso su Repubblica……….., relativo peraltro alla Comunità Europea, ma non solo!)

Il fatto che proprio l’Unione dei Comuni abbia chiesto e ottenuto che ne fosse ristabilito l’insegnamento nella Scuola ci induce a credere che essi, come noi, la ritengano anche utile per tutti (giovani, adulti e anziani) nel corso di tutta la vita, anzi necessaria (se praticata in modo costruttivo) nella difficilissima gestione delle macro strutture degli Stati moderni.

Si vedano anche le inaspettate affermazioni di C. Cottarelli a conclusione del suo libro “I Sette Peccati Capitali della Economia Italiana”, sull’importanza della Educazione Civica, per tutti: “Ne siamo tutti coinvolti”.

Per la quasi totale concordanza di idee e di finalità ci dà grande fiducia e speranza la naturale, per noi imprescindibile, collaborazione con UNITRE – Università delle Tre Età, di cui avremo sempre assolutamente bisogno, per molte ragioni, di cui diremo altrove, mentre dovremo non certo completare, ma ampliare e chiarire quanto detto sopra. Ma per questo rimandiamo anche agli articoli presenti sul nostro sito web www.ccccw.eu.

24 Aprile 2021

Il Comitato promotore CCCCW

Website: https://www.ccccw.eu

Email: comitatopromotore@ccccw.eu

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Come rispondere alla necessità universalmente proclamata di sviluppare lo spirito comunitario a livello globale. Con la diffusa creazione di autentiche Comunità che potrebbero avere vita con l’istituzione per ognuna di esse di un Centro Civico-Culturale: centro di Educazione Civica permanente e Organi d’Intermediazione fra i Cittadini e i loro Amministratori.

Recentemente nella Provincia di Reggio Emilia, dopo lunga e travagliata gestazione, hanno preso vita ufficiale per potere farsi conoscere due autentiche “Comunità”: la “Comunità dei Centri Civico-Culturali dell’Appenino Reggiano” e la “Comunità dei Centri Civico-Culturali della Provincia di Reggio Emilia”. Esperimenti del genere calati dall’alto quali la Comunità Montana e l’Unione dei Comuni non hanno funzionato se non parzialmente, o quasi per niente. Quanto poi alla Provincia di Reggio Emilia essa appare nettamente divisa fra Area Nord, eminentemente agricola e industriale, e Area Sud, a vocazione soprattutto ecologica e turistica incapace peraltro di vedere e sfruttare opportunamente la felice complementarità delle due zone. Ciò è dovuto evidentemente al prevalere di individualismi e particolarismi di varia natura, e alla generale scarsità di un vero spirito comunitario. Noi peraltro siamo convinti invece che per l’Uomo, animale sociale per antonomasia, sia naturale, e addirittura necessario per l’ulteriore sviluppo della Civiltà, vivere la vita “comunitaria”, a un livello sempre più ampio, per arrivare forse ad instaurare terminalmente un welfare ottimale a livello globale: sarebbe politicamente il trionfo della democrazia; la cui alternativa sarebbe solo una mostruosa dittatura. Ma come mai appare così difficile nel mondo l’affermazione della democrazia di fronte al facile riemergere dei tentativi assolutistici?

Noi abbiamo individuato la causa principale nella scarsità e spesso assoluta mancanza di dialogo fra i cittadini e dei cittadini con i loro amministratori. Questo strumento, che era stato fondamentale nella <<Polis>> di Platone per lo sviluppo della democrazia risulta di difficile e a volte impossibile applicazione per le macrostrutture degli Stati Moderni.

Noi però riteniamo che da esso non si possa prescindere, per promuovere la partecipazione di tutti i Cittadini al governo dello Stato. Siamo convinti che l’utilizzo costante del dialogo resti il modo migliore per sviluppare in tutti i cittadini, giovani, adulti e anziani, sviluppare coscienza civica e maturazione culturale, per promuovere insomma l’educazione civica, la materia così colpevolmente trascurata anche nei programmi scolastici. Bisogna favorire la creazione, o l’ulteriore sviluppo, di opportuni <<Organi di Base>> che si potrebbero anche definire <<Centri d’Interesse>>, in seno ai quali possano emergere i problemi, gli interessi, le aspirazioni comuni, da segnalare tramite un loro rappresentante (o portavoce) al Consiglio del <<Centro Civico-Culturale>> (uno ogni Comunità, piccola o grande che sia, a cominciare almeno dai Comuni), affinché dopo opportuna discussione e valutazione e selezione, fissate dal Consiglio stesso le priorità, le istanze dei Cittadini vengano proposte, tramite un apposito Comitato (i Tribuni della Cittadinanza), all’attenzione degli Amministratori, affinché le portino se possibile, ad attuazione. E’ evidente la funzione preziosa dei <<Centri Civico-Culturali>>, soprattutto come <<Sede di Educazione Civica permanente>> e quali autorevoli <<Organi Intermediari fra il Popolo Sovrano e i suoi Amministratori>>!

Per ulteriori informazioni rimandiamo agli articoli pubblicati sulla pagina facebook di <<Welfare Italy>> e al sito internet della Comunità dei Centri Civico-Culturali per il welfare globale www.ccccw.eu .

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Recentemente sono nate, d’improvviso in Provincia di Reggio Emilia la ”Comunità dei Centri Civico-Culturali dell’Appennino Reggiano” e la ”Comunità dei Centri Civico-Culturali della Provincia di Reggio Emilia”: si tratta di un parto prematuro?

Qualcuno potrebbe anzi obiettare che già è esistita a suo tempo in Appennino la Comunità Montana e attualmente l’Unione dei Comuni, e che la Provincia di Reggio Emilia è di per sé una Comunità di Comuni. Al che noi rispondiamo che, se la Comunità Montana ha funzionato male, l’Unione dei Comuni non ha funzionato affatto, è stata quindi inesistente; quanto alla Provincia di Reggio è stata ad un tempo madre (per alcuni) e matrigna (per altri), come è apparso del tutto evidente dagli esiti delle recenti consultazioni elettorali.

Si potrà poi anche chiedere cosa c’entrano i <<Centri Civico-Culturali>>: non ci sono già i Comuni? Noi siamo convinti che i Comuni, come ogni altro tipo di Comunità politica, esistano solo in quanto siano tenuti in vita dai <<Cittadini>> consapevoli di farne parte; e questo vale per Comuni, Province, Regioni, Stati, Unioni di Stati, fino (come Noi auspichiamo) ad una Comunità a livello globale (come intende, per denominazione, la stessa Chiesa Cattolica, e già S.Agostino nel <<De Civitate Dei>>).

Perché questo si verifichi occorre però che i Cittadini possano costantemente comunicare fra loro e poi con i loro Amministratori, per decidere via via quale sia il bene comune e scegliere il modo migliore per realizzarlo. Ma se questo era abbastanza facile nella Polis di Platone per mezzo del <<Dialogo>>, questo prezioso strumento sembra diventato impossibile per le macrostrutture di gran parte degli Stati moderni, tanto da essere diventato attualmente molto scarso o spesso del tutto assente. Noi comunque abbiamo trovato il modo di ridargli vita, tramite l’attività dei <<Centri Civico-Culturali>> (necessario almeno uno ogni Comunità), i quali raccogliendo da appositi <<Organi di base>> (o <<Centri di interesse>>) le richieste dei Cittadini le propongano, dopo opportuna discussione e valutazione e selezione, ai loro Amministratori perché le portino ad attuazione. Fondamentale dunque, evidentemente, la funzione dei Centri Civico-Culturali come sede permanente di Educazione Civica (la Materia per cui è stato indetto, invano, un referendum propositivo!), e come imprescindibili intermediari fra i Cittadini e gli Amministratori da loro eletti. Ma, ad integrazione, sia pure parziale, di quanto detto sopra, si veda su internet quanto è stato scritto nei siti web <<Welfare Italy>> (per l’attività passata) e www.ccccw.eu (per quella più recente).

Alla creazione improvvisa di queste due Comunità di livello medio-alto ci ha costretto la necessità di collaborare (come richiesto a gran voce e come è del resto naturale) ad arginare la gravissima crisi verificatasi attualmente a livello globale; ma ci hanno anche indotto le dichiarazioni di disponibilità di alcuni nostri Sindaci (implicite per esempio nelle parole con cui Bini si è presentato al suo secondo mandato: <<Noi per l’Appennino>> e nella frase contemporanea, di Manari, riportata a grandi lettere sul Carlino <<Stabilitevi qui. Vi aiuteremo>> e c’ha anche sostenuto il trovarci d’accordo su certe considerazioni fatte allora dal Senatore Giovanelli sul Carlino, e soprattutto sull’idea che poteva essere quello il momento opportuno (e Noi oggi diciamo indifferibile) per cominciare a fare rivivere l’Appennino (e non solo!). Ma determinante è stata la consapevolezza di dover intervenire ad esercitare un preciso diritto dovere come Cittadini non privi fra l’altro della necessaria competenza, avendo vissuto quasi tutti la maggior parte della propria vita in Appennino o comunque nella Provincia di Reggio Emilia conoscendone quindi molto bene i problemi, e avendo diverse soluzioni valide e urgenti da proporre (o in parte da riproporre). Manca solo una risposta, se possibile immediata, da parte degli Amministratori che fossero davvero interessati a collaborare.

20 Maggio 2020

Il Comitato Promotore CCCCW

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Email: comitatopromotore@ccccw.eu

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Urgente la creazione della ”Comunità dei Centri Civico-Culturali della Provincia di Reggio Emilia” e la ”Comunità dei Centri Civico-Culturali dell’Appennino Reggiano”.

L’uomo animale sociale per antonomasia in virtù di quelle facoltà che lo contraddistinguono ha saputo sviluppare forme di aggregazione sempre più ampie e sempre meglio strutturate fino ad aspirare a creare una comunità a livello globale (come del resto la Chiesa cattolica in quanto tale). Sembra dunque naturale per l’uomo organizzarsi in comunità di sempre più alto livello. D’accordo anche Vittorino Andreoli quando dice che << bisogna spostare l’attenzione dall’uomo piccolo all’Uomo maiuscolo, cioè alla Comunità>> e poco oltre: << il singolo non è ancora umano e lo può diventare soltanto unendosi e relazionandosi con gli altri>>. Ma allora perché possa esistere una Comunità appare fondamentale il problema della <<Comunicazione>> fra i suoi componenti. A questo scopo l’Uomo e lui solo ha creato uno strumento meraviglioso <<il Dialogo>> : << confronto basato sulla disponibilità al chiarimento e all’intesa>> (Zingarelli). Ma purtroppo questo strumento così prezioso, così valido per la polis di Platone, oggi non è più di moda non è più tenuto in alcun conto. Come non ricordare le parole di Napolitano a Papa Francesco: <<quanto siamo lontani in questo Paese da quella cultura dell’Incontro che ella ama evocare, da quella sua invocazione: dialogo, dialogo, dialogo>>. Le conseguenze deleterie di questo progressivo sgretolarsi del tessuto sociale sono gravissime sotto diversi punti di vista. Ma alcuni di noi Cittadini, dopo una prima normale arrabbiatura, avendo preferito la <<Politica>> alla <<polemica>>, abbiamo cercato di capire la causa di questa difficoltà e spesso totale assenza di dialogo fra i cittadini e dei cittadini con i loro Amministratori; e l’abbiamo individuata nella complessità delle strutture macroscopiche di quasi tutti gli Stati moderni: impossibile per i Cittadini accordarsi su proposte comuni e per gli Amministratori ascoltare e quindi poter soddisfare le diverse richieste di migliaia o di milioni di Cittadini. Noi comunque, in capo a qualche anno abbiamo dato vita, prima in Appennino e poi qua e là nella Provincia di Reggio Emilia, ad alcuni Centri Civico-Culturali, la cui attività è solo parzialmente riuscita, perché spesso ostacolata da Chi invece avrebbe dovuto sostenerla. Questo però non ci ha impedito di unificare i nostri sforzi, con la creazione della <<Comunità dei Centri Civico-Culturali per il welfare globale>>. Ma quella che più conta, abbiamo trovato un modo, semplice ma efficace, per rendere possibile e anche facile in ogni Comunità il dialogo tra i cittadini che la compongono e i loro Amministratori, senza di che la Democrazia sarebbe facilmente condannata a degenerare in un regime dittatoriale.

Occorre partire, sempre, promuovendo la creazione spontanea di <<Organi di Base>>, dove emergano gli interessi <<comuni>> dei Cittadini, che dopo una preliminare selezione vengano segnalati, tramite alcuni loro rappresentanti qualificati, a un <<Centro Civico-Culturale>>, Organo fondamentale di ogni Comunità. Lì, dopo opportuna discussione e valutazione fondata possibilmente su competenza, apertura, obiettività e spirito costruttivo, una volta individuate le priorità (in base all’importanza, alla necessità e all’urgenza), esse verranno proposte da un apposito Comitato (che potremmo chiamare <<Tribuni della Cittadinanza>>) agli Amministratori, affinché possano adempiere così, in virtu’ di una comune collaborazione, alle richieste del <<Popolo Sovrano>>.

Evidente la straordinaria importanza dei Centri Civico-Culturali cosi concepiti: come sede di educazione civica permanente e Organi intermediari fra la Cittadinanza e i suoi Amministratori.

Per ulteriori informazioni, anche se molti parziali, sul lavoro svolto in capo a diversi anni, si veda su internet il sito Welfare Italy e in particolare, per aggiunte e chiarimenti, per quanto riguarda l’attività più recente, il sito www.ccccw.eu. Noi oggi, intanto, incalzati dalla crisi letale che ha investito d’improvviso le nostre regioni, come il resto del mondo, per rispondere all’appello universale alla solidarietà, alla collaborazione, al senso di Comunità, ci vediamo costretti ad intervenire in modo anomalo, partendo, anziché dalla base, da un livello medio alto, creando quindi da subito la <<Comunità dei Centri Civico-Culturali della Provincia di Reggio Emilia>> e la <<Comunità dei Centri Civico-Culturali dell’Appennino Reggiano>>, regioni di cui conosciamo bene, da tempo, i gravi problemi e per le quali già abbiamo soluzioni interessanti da proporre, anzi da riproporre.

25 Aprile 2020

Il Comitato Promotore CCCCW

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Necessità assoluta della creazione immediata di una ”Comunità dei Centri Civico-Culturali della Provincia di Reggio Emilia” e di una ”Comunità dei Centri Civico-Culturali dell’Appennino Reggiano”.

Il Comitato che si è assunto l’impegno di dar vita alla <<Comunità dei Centri Civico-Culturali>> per il welfare globale (vedi relativi articoli su internet) si vede costretto, dalla gravissima crisi che d’improvviso ha investito attualmente il mondo intero, ad avviare la propria attività in modo anomalo, rispetto a quello normalmente previsto (vedi in proposito la funzione e il funzionamento dei Centri Civico-Culturali e non solo nei recenti articoli su internet). Si ritiene infatti di dover partire dalla creazione immediata della <<Comunità dei Centri Civico-Culturali della Provincia di Reggio Emilia>> e della <<Comunità dei Centri Civico-Culturali dell’Appennino Reggiano>> .

16 Aprile, 2020

Il Comitato Promotore CCCCW

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Idee aggiuntive su necessità, natura, finalità, struttura e funzionamento degli “Organi di Base”, dei “Centri Civico-Culturali” e dei “Movimenti di Ricostruzione Democratica”(fondamentale strumento comune “l’Incontro e il Dialogo”).

Gli <<Organi di Base>>, che sembrerebbe anche appropriato chiamare <<Centri d’interesse>>, potranno essere naturalmente molto eterogenei: diversi fra loro a seconda delle diverse esigenze, o possibilità, o opportunità, nei diversi tempi e luoghi, nelle diverse realtà. Eccone alcuni possibili esempi: Consigli di frazione – Consigli di quartiere – Consigli di classe o interclasse – Consigli di istituto – Gruppi culturali o correnti politiche o d’altro genere – Principali confessioni religiose – Organizzazioni sindacali, politiche, economiche – Organizzazioni umanitarie -Associazioni varie d’un certo rilievo ….. . Ognuno di questi organismi potrà produrre un suo <<Portavoce>> a rappresentarlo presso il <<Centro Civico-Culturale>>, che dovrà essere costituito da Persone aperte, capaci, imparziali, disponibili (tutta l’attività sarà possibilmente gratuita o low cost): esso però non dovrà essere troppo numeroso, per poter operare in modo ordinato e proficuo, dovendo procedere già in via preliminare ad un’opera di valutazione, di discriminazione e di selezione dei problemi da dibattere e da proporre poi, privilegiando quelli ritenuti di primaria importanza, all’attenzione degli Amministratori, per coadiuvarli nell’adempimento del loro compito, diversamente molto, troppo impegnativo, come risulta spesso evidente, ad ogni livello, ad ogni consultazione elettorale. I <<Centri Civico-Culturali>> hanno dunque la fondamentale funzione di elevare il livello politico della <<Base>> (cioè del <<Popolo Sovrano>>), rendendone fra l’altro possibile il <<Dialogo>> con gli Amministratori ( i servitori dello Stato, cioè del Popolo Sovrano). Così questi <<Centri viventi della vita democratica>>, se attuati (come si dovrebbe) finanche ai più alti livelli, potrebbero abbastanza facilmente arrivare a costituire su tutto il Pianeta dei <<Movimenti di Ricostruzione Democratica>> in grado di superare ogni particolarismo e di contrastare qualsiasi aspirazione assolutistica. A conclusione di alcune idee per noi fondamentali espresse in queste poche pagine, nella speranza di trovare la più ampia condivisione, vogliamo citare due autorevoli affermazioni di V. Andreoli (tratte dal libro sopracitato), con cui concordiamo totalmente: <<..bisogna spostare l’attenzione dall’uomo piccolo all’Uomo Maiuscolo, cioè alla Comunità>>; e poco oltre: <<Il singolo non è ancora umano e lo può diventare soltanto unendosi e relazionandosi con gli altri>>.

01 Aprile 2020

Il Comitato Promotore dei CCCCW